Paolo Plebani, Paola Silvia Ubiali
Marco Manzoni, Elena Tortia
FuturoAnteriore
Due giovani artisti incrociano le proprie competenze in questa mostra realizzata all’interno del circuito ARTDATE durante la settimana dell’arte contemporanea a Bergamo organizzata dall’Associazione The Blank.
ARTDATE dedica l’edizione 2014, intitolata Dialogo nel tempo, al rapporto tra arte contemporanea e arte antica, come omaggio alla prossima riapertura dell’Accademia Carrara di Bergamo, uno tra i più prestigiosi musei in Italia, dopo un lungo periodo di restauro. La restituzione al pubblico della preziosa collezione diventa un momento di riflessione sul dialogo e sul rapporto tra arte e tempo, memoria e contemporaneità. |
La scelta di coinvolgere due artisti alle loro prime esperienze costituisce una sfida consapevole e meditata e si fonda sulla convinzione che la freschezza di sguardo, proprio su un tema che si confronta con il passato, possa favorire risultati apprezzabili.
Elena Tortia, torinese e Marco Manzoni, bergamasco attivo a Torino realizzeranno un lavoro a quattro mani accanto al quale troveranno spazio altri interventi sviluppati singolarmente. Risultano evidenti le due diverse personalità che non impediscono però un incontro produttivo sia sul piano concettuale che nella condivisione e cura dell’aspetto estetico.
Nei lavori di Marco Manzoni il filo conduttore è la carta, declinata in diverse tecniche, dal frottage condotto sui ceppi di vecchi tronchi trovati nel giardino della residenza di famiglia a Zandobbio; alle mappe deteriorate dal tempo, objet-trouvés nella soffitta e assemblate tra loro in improbabili geografie; alle ambigue incisioni, antiche solo nell’apparenza. Un universo focalizzato, da un lato, sui temi della memoria e del ricordo, dall’altro, sulla funzione perturbante e straniante di alcune immagini avulse da ogni contesto, spesso presente nella ricerca dell’artista.
Elena Tortia invece, nel suo dialogo con il passato, predilige il video e l’installazione fotografica.
Nel video In fondo lo sapeva, interpreta il racconto Storie della preistoria di Alberto Moravia tramite la documentazione di una performance personale che mette al centro un tentativo – riuscito – di comunicazione e comprensione dell’altro, attraverso sistemi linguistici diversi dai propri.
Nella serie fotografica realizzata per l’occasione riproduce un ambiente domestico vissuto durante l’infanzia ed oggi non più esistente. La sottrazione/cancellazione di alcuni oggetti presenti all’epoca negli ambienti fotografati ne annuncia l’attuale riapparizione fisica all’interno della galleria dichiarandone al contempo la più distaccata funzione artistica anziché d’uso quotidiano, esaltata dalle opportune trasformazioni condotte sugli stessi elementi.
Iniziativa partecipante ad ARTDATE, le giornate dell’arte contemporanea organizzate da The Blank (15-16-17-18 maggio 2014). Info su www.theblank.it
BIO
Marco Manzoni nasce a Bergamo nel 1991. Vive e lavora in Gran Bretagna.
Si è formato presso l’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrrara di Bergamo e presso il Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) di Torino.
Le sue opere indagano i paradossi delle ideologie culturali contemporanee e i conflitti che scaturiscono dalle rispettive forme di autorappresentazione, esplorate attraverso le lenti convergenti della storia (indicizzazione del passato) e della scienza (previsioni per il futuro). Il disegno animato diventa un metodo per riproporre e mediare visivamente eventi storici che hanno segnato la natura e la mentalità delle culture occidentali, mentre l’installazione, la scultura e l’azione performativa indagano le conseguenze sociali della ricerca scientifica in campo genetico e molecolare, dove pratiche come il trapianto e trattamenti aggressivi diventano forme di una nuova teoria sacrificale, intesa a guarire una società globale sempre più afflitta da malattie endogene.
Elena Tortia nasce a Torino nel 1987 dove vive e lavora.
Ha studiato presso l’Accademia di belle Arti di Torino, specializzata nel 2014 con una tesi di ricerca sul linguaggio performativo.
Elena Tortia opera a partire dal processo di costruzione del lavoro, la fine di esso non è mai determinata dall’inizio. Vive nella quotidianità che è la base
della sua ricerca: come le persone condizionano il mondo, come esse si percepiscono socialmente, influenzandosi le une con le altre. Presta molta
attenzione a quelle micro impressioni che possono derivare dall’ambiente esterno, ricercando in esso il limite, la decadenza, la saturazione ed il declino
dell’estetica. La pratica artistica si modella sul progetto – nulla è vissuto come vincolante, solo la serialità. Vale a dire la ricerca di un’intenzione prolungata nello spazio e nel tempo, che non si leghi solo all’esperienza dell’oggetto.