Teste di Idra, collettivo d’arte contemporanea, Lecco, attivo dal 2020 www.testedidra.com
Il nome del collettivo nasce dalla fusione tra la creatura mitologica greca Idra, la cui dimora è il lago, e l’organismo d’acqua dolce Hydra Viridis. Entrambi i soggetti rispecchiano il simbolo del territorio lecchese: il lago. Dieci giovani artisti, spinti dalla volontà di sperimentare tramite l’impiego di forme e tecniche diverse, esplorano intensamente tutte le possibili realtà. Evoluzione e involuzione il principio guida: ognuno una testa del mostro, ognuno un tentacolo dell’organismo. Un collettivo che cambia moltiplicandosi, dividendosi o dividendosi per poi moltiplicarsi. Il collettivo si impegna nella rigenerazione artistica del territorio mediante la reinterpretazione di spazi pubblici quali ville storiche, contesti industriali abbandonati, ambienti naturali, portando ad un rafforzamento della loro capacità attrattiva e creando punti di bellezza e novità all’interno delle città. Per un’arte libera e indipendente.
Beatrice Valessina, 1997
Laureata in fotografia presso IED Milano, prosegue poi con un master presso NABA Milano in Photography and Visual Design. La sua ricerca artistica si sviluppa nel mondo delle arti visive, con una particolare attenzione alla fotografia e all’immagine. La sua pratica artistica è motivata da un profondo desiderio di creare reinterpretazioni della realtà, riflettendo su temi come il ricordo, il tempo, il segno come simbolo e la percezione del sé.
Elisa Veronelli, 1991
Artista visiva e muralista. Si laurea in Arti Visive e Studi Curatoriali presso la NABA di Milano dopo il triennio in Lingue e Letterature Straniere. La sua pratica artistica, che spazia dalla pittura all’installazione, si fonda sull’osservazione della realtà contemporanea in continuo confronto con l’esperienza individuale e introspettiva, includendo spesso citazioni letterarie. Negli ultimi anni si dedica alla ricerca sul colore, attraverso il quale costruisce un immaginario di composizioni geometriche astratte e sovrapposizioni di strati trasparenti che modellano i volumi sulla superficie.
Omar Meijer, 1998
Laureato in Nuove Tecnologie per l’Arte presso l’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo. Muovendosi attraverso l’uso di vari medium come grafica, fotografia, installazione e video il suo lavoro osserva il mondo con carattere di indagine e curiosità verso svariati ambiti di ricerca e di denuncia sociale, stratificando molteplici livelli di lettura nelle sue opere che spaziano dall’antropologia culturale, la filosofia post-umanista e l’estetica distopica della società contemporanea. Attivo dal 2020 ha partecipato a diversi eventi come mostre, festival e open call d’arte contemporanea in Italia, Regno Unito, Belgio e Polonia.
Sempo, 1997
Sempo è un artista autodidatta che si concentra sulla complessità della percezione umana utilizzando un approccio multidisciplinare. L’artista crea installazioni immersive che manipolano vari materiali, luci, suoni e spazi per sfidare la realtà degli osservatori grazie al fenomeno sensoriale-percettivo della sinestesia e incoraggia gli spettatori a trovare il proprio significato attraverso la pareidolia. La sua ricerca esplora il dualismo tra diversi elementi del nostro mondo, come la tecnologia, l’informatica e l’essere umano, evidenziando come influenzano la nostra realtà e possano avere conseguenze significative nelle nostre vite.
Pne, 1984
Si forma in ambito grafico pubblicitario e sui muri della scena writing, lavora come muralista su commissione. La sua eclettica produzione comprende: pitture murali a spray o rullino, dipinti su pannello, opere scultoree ed installazioni in legno di recupero ed altro. Predilige tecniche atipiche tangenziali al mondo dell’arte, alcune sviluppate da lui stesso. Alla base della sua attività la necessità di combinare e modellare la materia per creare mondi immaginari che possano fungere da rifugio dalla realtà. Nella sua ricerca si possono individuare elementi ricorrenti, trasversali alle tecniche, che vanno a definire una narrativa in continuo divenire. Confida nell’arte come propulsore di cambiamento.